E’ caratterizzata dalla presenza di dolore nella parte superiore esterna della coscia.
Nella maggior parte dei casi il dolore è causato da traumi di minore entità, quali cadute, o da infiammazione dei tessuti della parte esterna superiore della coscia. E’ una condizione dolorosa spesso causata da un’infiammazione o un interessamento dei tessuti posti sopra la prominenza ossea detta gran trocantere nella parte superiore de femore. Tra i tessuti che si trovano sopra il gran trocantere vi sono muscoli, tendini, tessuti fibrosi (fascia) .Viene, a volte, anche definita borsite trocanterica.
Questo perché si ritiene che il dolore sia causato dall’infiammazione della borsa che è sopra il gran trocantere.
Colpisce maggiormente’il sesso femminile sopra i 50 anni di età. Malgrado ciò può colpire anche persone giovani, specialmente se sportivi (podisti e ciclisti).
CAUSE
- Traumi, come cadute sul fianco a livello dell’anca
- Movimenti ripetitivi che interessano l’articolazione dell’anca come correre e camminare
- Pressione eccessiva o prolungata nell’area trocanterica
- La presenza di mezzi di sintesi o tessuto cicatriziale post chirurgico
SINTOMI
Il sintomo più comune è rappresentato dal dolore nella parte esterna della coscia nell’area dell’articolazione dell’anca. Molte persone descrivono questo dolore come profondo, che in alcuni casi genera indolenzimento o bruciore. Il dolore può peggiorare col tempo, diventare più intenso quando si è sdraiati sul fianco, in particolare durante la notte. Inoltre il dolore può peggiorare facendo attività fisica ed il cammino può presentare zoppia.
DIAGNOSI
La diagnosi viene fatta tramite osservazione dei sintomi e valutazione clinica. La pressione dell’area sopra il trocantere potrà risultare molto dolente.
Talvolta una radiografia ed una ecografia posso risultare utili per escludere calcificazioni.
TERAPIA
Diminuire l’attività fisica come correre o camminare per un certo tempo può facilitare il processo di guarigione. Inoltre, al fine di ridurre il dolore, può essere utile:
- L’applicazione di ghiaccio locale (crioterapia) nelle fasi acute
- L’assunzione di FANS (farmaci anti infiammatori non steroidei) o di paracetamolo.
- Iniezioni steroidee o di anestetici locali, nel caso le misure descritte precedentemente non abbiano dato beneficio
- Ozonoterapia locale
- Agopuntura
- terapie fisiche locali quali tecarterapia e laserterapia ad alta potenza
- onde d’urto focali
- esercizi riabilitativi distrettuali e globali con finalità di allungamento, riequilibrio e rinforzo